Il caso di cui parliamo costituisce senza dubbio un patrimonio da non perdre e da potenziare, per affiancare alla funzione originaria altre che, a differenza di quanto avvenuto fino ad oggi, rendano il luogo sempre accessibile a tutti e a servizio della cittadinanza.
Purtroppo l'immagine, scattata il mese scorso durante un giro per commissioni, crediamo sia già abbastanza triste, ma vogliamo raccontare qui la storia.
Oltre un anno fa siamo stati ricevuti in un comune della nostra provincia dal Vicesindaco, dal dirigente LL.PP ed alcuni tecnici del loro staff perchè interessati a conoscere il nostro progetto su un'area mercatale locale.
Non citeremo i protagonisti perchè non ci interessa incolpare nessuno, quanto rilevare l'ennesima scelta discutibile che peggiora il nostro territorio.
Un passo indietro.
Nel 2012 una associazione che si occupa di educazione ed accompagnamento delle coppie in attesa e/o con figli piccoli, ebbe l'idea di riqualificare il mercato locale, sottoutilizzato e poco curato, al fine di rendere l'area disponibile per attività e servizi a scopo sociale e culturale. Dopo vari incontri con le altre organizzazioni attive sul territorio e con il Comune, nel tentativo di attivare una procedura partecipata, l'associazione ci chiese di elaborare un progetto da proporre a tutti gli altri gruppi locali finalizzato alla riqualificazione e rifunzionalizzazione dell'ex mercato.
Un passo indietro.
Nel 2012 una associazione che si occupa di educazione ed accompagnamento delle coppie in attesa e/o con figli piccoli, ebbe l'idea di riqualificare il mercato locale, sottoutilizzato e poco curato, al fine di rendere l'area disponibile per attività e servizi a scopo sociale e culturale. Dopo vari incontri con le altre organizzazioni attive sul territorio e con il Comune, nel tentativo di attivare una procedura partecipata, l'associazione ci chiese di elaborare un progetto da proporre a tutti gli altri gruppi locali finalizzato alla riqualificazione e rifunzionalizzazione dell'ex mercato.
Dopo qualche mese, nello stesso anno, l'amministrazione comunale ebbe l'opportunità di intercettare un finanziamento regionale con un progetto mirato proprio alla riqualificazione dell'area mercatale, per finalità collettive.
Dopo l'annuncio, da parte del comune, dell'ottenimento del finanziamento regionale, l'associazione promotrice intensificò l'opera di sensibilizzazione delle altre associazioni e dei cittadini riguardo alla nuova idea. Tutti in verità si mostrarono contenti della proposta, seppure poco attivi a favore della stessa (probabilmente per divergenze politiche).
Evidentemente il nostro progetto suscitò interesse dato che a gennaio 2013 il Comune chiese un incontro con i progettisti (noi) per conoscere meglio la proposta. Sembrò un buon segnale. Anche i complimenti espressi dai presenti in quella occasione lasciavano molte speranze alla associazione promorice.
Di fatto però niente è cambiato dopo quello scambio di informazioni, se non che la grande copertura centrale, prevista originariamente in acciaio con pilastro centrale, è diventata di legno appoggiata sulle grandi tettoie ad ala esistenti.
Certo il risultato non è minimamente qualificante per l'area.
Probabilmente qualunque altro progetto sarebbe stato migliore. Magari uno dei vari che negli anni sono stati sottoposti alla amministrazione comunale. Già perchè la nostra porposta è stata la ultima di una serie di idee che i professionisti hanno fornito al Comune, il quale in passato aveva anche dichiarato di voler organizzare un concorso di progettazione per quel sito.
Un intervento di questa dimensione e con le potenzialità che esprime, sia in termini di riqualificazione urbana, sia in termini di ricaduta sociale, dovrebbe partire da una visione complessiva più ampia e organica. Interventi parziali e scollegati tra loro, perchè determinati da necessità di partecipazione a bandi di finanziamento, non possono ottenere il risultato di riqualificazione dichiarato, tant'è che questo enorme tetto in legno realizzato sopra le strutture esistenti non rispetta la dignità del luogo e della architettura mercatale preesistente.
Seppure coscienti delle difficolta degli enti pubblici nel reperire i fondi, crediamo che questa sia una opportunità persa per riqualificare dignitosamente un ex mercato che per definizione è area destinata a socializzazione, incontro e scambio.
Probabilmente qualunque altro progetto sarebbe stato migliore. Magari uno dei vari che negli anni sono stati sottoposti alla amministrazione comunale. Già perchè la nostra porposta è stata la ultima di una serie di idee che i professionisti hanno fornito al Comune, il quale in passato aveva anche dichiarato di voler organizzare un concorso di progettazione per quel sito.
Un intervento di questa dimensione e con le potenzialità che esprime, sia in termini di riqualificazione urbana, sia in termini di ricaduta sociale, dovrebbe partire da una visione complessiva più ampia e organica. Interventi parziali e scollegati tra loro, perchè determinati da necessità di partecipazione a bandi di finanziamento, non possono ottenere il risultato di riqualificazione dichiarato, tant'è che questo enorme tetto in legno realizzato sopra le strutture esistenti non rispetta la dignità del luogo e della architettura mercatale preesistente.
Seppure coscienti delle difficolta degli enti pubblici nel reperire i fondi, crediamo che questa sia una opportunità persa per riqualificare dignitosamente un ex mercato che per definizione è area destinata a socializzazione, incontro e scambio.
Giulia Bertolucci architetto