In questo post ti mostro le informazioni che non sempre emergono dalle schede tecniche dei prodotti isolanti termici in fibra di legno.
Cos'è la fibra di legno?
La fibra di legno è un materiale da anni utilizzato in edilizia, ottenuto dagli scarti del legno di qualsiasi specie, provenienti da sfoltimento o da tagli di segheria non trattati, che vengono finemente macinati, bolliti e poi essiccati ad una temperatura di 350°C. In questo modo le fibre vengono 'infeltrite', mescolate e pressate per ottenere dei pannelli isolanti in cui resta ben visibile l'intreccio delle fibre stesse. Il procedimento di produzione non deve utilizzare nessun legante contenente formaldeide o isocianati, ma sfruttare le proprietà di autoincollaggio della materia prima, e deve rispettare le norme EN 13171 ed EN 13986, oltre che la EN 13501-1 relativa alla classificazione di reazione al fuoco. E' necessario inoltre che i prodotti in fibra di legno abbiano la certificazione FSC.
Uso e caratteristiche
Il materiale è utilizzato come isolante termico e acustico e risulta molto versatile poiché può essere impiegato, a seconda della densità, sia per l'isolamento a cappotto delle pareti esterne, sia per l'isolamento dei tetti, ma anche per l'isolamento di partizioni interne e di solai.
La fibra di legno è commercializzata in pannelli in vari formati, caratterizzati da diversi spessori e densità. I pannelli possono avere profilo regolare o 'battentato', cioè predisposto per le giunzioni, in modo da eliminare anche le fessure tra un pannello e l'altro, che potrebbero determinare ponti termici.
Nonostante i vari formati, spessori e densità che si trovano in commercio, il materiale risulta sempre molto maneggevole e di facile lavorabilità con semplici attrezzi manuali.
In generale è sempre necessario proteggere i prodotti in fibra di legno dall’umidità prima della posa, durante la fase di stoccaggio in cantiere, e una volta messi in opera è necessario proteggerli con strati continui di finitura. Da notare che i pannelli isolanti, solitamente quelli più compatti, hanno una faccia con finitura idrorepellente.
Quali sono i pregi e i difetti?
Ora ti parlo delle caratteristiche tecniche che non si possono definire univocamente buone o cattive.
Prestazione termica invernale ed estiva:
In base alla densità varia il peso e anche la prestazione di conduttività termica (lambda).
1) In linea generale con una densità di circa 160 Kg/mc si ha una conduttività termica di 0,039 W/mK e i pannelli sono molto resistenti alla compressione.
2) In caso di densità superiore, oltre 250 Kg/mc, la prestazione termica peggiora passando ad un lambda di 0,048 W/mK, ma il materiale raggiunge buone capacità di smorzamento e sfasamento dell’onda di calore estiva.
3) Mentre in caso di densità inferiore, ad esempio circa 50 Kg/mc, la conduttività termica migliora (minore di 0,038 W/mK), ma i pannelli non sono più resistenti alla compressione, sono molto flessibili e quindi idonei solo per isolamento di controsoffitti, pareti interne (anche curve) e spazi intermedi tra le strutture, si riduce inoltre il loro contributo allo sfasamento e smorzamento dell'onda termica.
Prestazioni di comfort indoor:
Ulteriori due caratteristiche che rendono la fibra di legno ottimale per garantire elevati standard di comfort indoor sono: igroscopicità e traspirabilità. La prima rende il materiale un ottimo regolatore naturale del tasso di umidità, mentre la seconda è molto elevata e, in base alla densità, varia tra 1 e 5 permettendo di svolgere al meglio il ruolo di terza pelle dell'involucro.
La consistenza fibrosa inoltre conferisce a questo materiale anche buone capacità di assorbimento sonoro.
Smaltimento e/o riciclo:
Per quanto riguarda il recupero del materiale, in caso di scarti di cantiere o di demolizioni a fine ciclo di vita si può dire che la fibra di legno può essere recuperata e a sua volta riciclata, con vari livelli di recupero possibile, a seconda che i pannelli isolanti siano posati a secco o risultino incollati e intonacati.
C'è da dire però che si possono trovare in commercio pannelli isolanti di materiale misto, cioè in cui la fibra di legno è accoppiata con prodotti di diversa origine (ad esempio polistirene o poliuretano), con un ciclo di vita diverso e uno smaltimento diverso. In questi casi decade il pregio di essere un materiale rispettoso dell'ambiente e dell'uomo perché non più completamente naturale, eco-compatibile e interamente riciclabile, non composto da sostanze nocive.
Esiste poi un altro tipo di pannelli ottenuti sempre dalla lavorazione degli scarti del legno, si tratta del legno mineralizzato che ha delle inferiori caratteristiche di prestazione termica, ma con un lambda di 0,07 W/mK si può comunque considerare un isolante termico , seppure modesto. In questo caso, anche se risulta un materiale virtuoso perché ottenuto da processi di riciclo, credo sia opportuno tenere in considerazione che la mineralizzazione è una sorta di processo di fossilizzazione con cui il legno triturato viene mescolato con polveri minerali e aggregato con cemento. I pannelli isolanti così ottenuti sono certamente resistenti alla compressione e imputrescibili, sono considerati quasi incombustibili e ben si prestano per realizzare interventi con buon comportamento acustico grazie alla scabrosità della superficie, ma non possono essere recuperati poiché il processo di mineralizzazione non è reversibile e anche l'ulteriore riuso è ridotto al solo essere materiale di alleggerimento per calcestruzzi.
Di seguito quello che non sempre emerge dalle schede tecniche dei pannelli isolanti in fibra di legno.
Sulla base di parametri stabiliti in Studio AxS, che sono stati affinati negli anni grazie all'esperienza sul campo e allo studio della banca dati dell'Università di Bath ho elaborato una valutazione energetica e ambientale.
Da questa sintesi si capisce che non è tutto oro quello che luccica e che i pareri possono essere controversi, perché la fibra di legno è energivora. Nonostante sia vero che i materiali isolanti termici fanno risparmiare energia durante il loro ciclo di utilizzo e in questo modo ripagano l'impatto ambientale iniziale, dall'analisi dell'LCA risulta che la fibra di legno ha una quantità di energia grigia incorporati più alta di ogni altro prodotto, anche derivato petrolchimico. Ha però ottimi valori di GWP potenziale di riscaldamento globale (CO2 incorporata) grazie all'alta massa di natura organica.
In ogni caso non si deve mai dimenticare che i materiali edili entrano in stretta relazione con le persone che vivono negli edifici per cui il solo parametro energetico e la valutazione LCA (Life Cycle Assessment) non garantiscono la bontà nei confronti della salute umana. Quindi ogni soluzione dovrà essere scelta mettendo sul piatto della bilancia sia l'ambiente, sia le prestazioni raggiunte in termini di risparmio energetico, sia la salute dell'uomo. Per questo in Studio Axs abbiamo elaborato una serie di valutazioni che ci permettono ogni volta di ottimizzare le scelte. La tabella sopra è una porzione sintetica delle nostre valutazioni.
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Giulia Bertolucci architetto
NOTA: Valutazione energetico ambientale di pannelli in fibra di legno aggiornata 2020
Giulia
Bertolucci architetto, molto attiva in ambito associativo e nel proprio ordine professionale, da sempre interessata alla bioarchitettura si occupa di biocompatibilità e sostenibilità ambientale degli interventi edilizi, risparmio energetico e qualità dei materiali dell'architettura. |
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