La fine dell'anno è solitamente il momento in cui ognuno riflette su quanto fatto per capire se possiamo congratularci con noi stessi o per trovare nuovi modi per fare meglio in futuro.
Ti sei mai chiesto quanta CO2 produci con i tuoi spostamenti?
Se è vero che l'edilizia ha un notevole impatto ambientale sia in fase di costruzione, che di gestione, che di smaltimento, è vero anche che il comportamento delle persone incide moltissimo sia sulla corretta gestione di un edificio sia sul contenimento delle emissioni di gas serra in generale dovuti agli spostamenti.
A questo proposito voglio prendere spunto dal report “Verso una mobilità pulita e intelligente”, recentemente pubblicata, per riflettere sull'impatto dei miei spostamenti in termini di CO2 emessa durante l'anno.
Ogni anno l'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA) pubblica “Segnali”, un rapporto che riassume i temi di interesse sia per il dibattito ambientale che per il grande pubblico. L'edizione del 2016 ha come tema centrale i trasporti e la mobilità.
In sintesi cosa dice il Report Europeo?
I trasporti collegano persone, culture, luoghi, merci, servizi e per questo possono contribuire a migliorare la qualità della vita, ma hanno anche un ruolo decisivo nel plasmare il modo in cui viviamo. Grazie alla mobilità oggi ci è possibile percorrere quotidianamente tratte più lunghe rispetto al passato e possiamo acquistare prodotti che solo alcuni decenni fa non sarebbero stati disponibili. Tuttavia, il nostro attuale modello di trasporti ha un notevole impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana, generando un quarto delle emissioni di gas serra dell’Unione Europea, causando inquinamento atmosferico (metalli pesanti e miscele varie di idrocarburi, di idrossidi di azoto, di monossido di carbonio ecc), inquinamento acustico e frammentazione degli habitat. A questo si aggiunge una vulnerabilità intrinseca dovuta sia alla dipendenza dalle fluttuazioni dei prezzi del carburante, poiché il 90 % del petrolio necessario è importato, sia alle variazioni e all’instabilità del mercato globale dell’energia.
Se è vero che i mezzi di trasporto sono sempre più efficienti, per ogni chilometro percorso consumano meno carburante e rilasciano meno inquinanti rispetto al passato, è anche vero però che il numero di veicoli su strada è in continuo aumento e anche le distanze percorse sono sempre maggiori. Secondo le stime della Commissione europea, la domanda di trasporti, già significativamente alta, tenderà a crescere in futuro: il trasporto passeggeri avrà un incremento del 50% entro il 2050 e il trasporto merci dell'80 % rispetto al 2013. Anche per l'Italia la previsione non è diversa. Tra l'altro ti sarà sicuramente capitato di leggere o sentire al TG di città grandi e piccole, magari anche la tua, che a causa di superamenti del livello di criticità della qualità dell'aria pongono periodicamente divieti di circolazione.
Ecco perché l’Unione europea guarda con interesse alla decarbonizzazione del settore dei trasporti. Ma il procedimento sicuramente richiede tempo.
In generale cosa si può fare per migliorare la qualità dell'aria e ridurre le emissioni di CO2?
È necessaria una combinazione di misure, tra cui una migliore pianificazione urbana, miglioramenti tecnologici, un uso più ampio dei carburanti alternativi. In termini di mobilità, è necessario creare reti di trasporto ben costruite per garantire ad esempio che la città e il suo immediato intorno sia percorribile a piedi e in bicicletta.
Le persone dovrebbero essere in grado di spostarsi facilmente e in modo leggero, non solo nel loro quartiere ma anche in zone a distanze comprese tra i 5 e i 10 chilometri. Si può arrivare anche a 20 Km con una rete di piste idonea e con una bicicletta ben mantenuta (non è necessario che sia professionale).
Come compiere delle scelte ecologiche tra le varie possibilità di trasporto?
Esistono diverse opzioni di trasporto: dagli spostamenti a piedi alle auto elettriche, ai treni ad alta velocità. Ma alcune soluzioni sono più ecologiche di altre e scegliere quella che genera la minore quantità di emissioni non è sempre facile. Un modo semplice per misurare l’impatto ambientale è prendere in considerazione le emissioni di CO2 per passeggero a chilometro percorso.
Come si possono calcolare le proprie emissioni di CO2?
Io ho fatto così: in base a quanto riportato nel rapporto dell'Agenzia Europea per l'Ambiente dove vengono prese in considerazione diverse modalità di trasporto, utilizzando il numero medio di passeggeri per ciascuna modalità, ho calcolato le emissioni correlate ai chilometri percorsi in auto e con gli altri mezzi che ho utilizzato.
Durante l'anno capita a tutti di fare spostamenti più o meno lunghi, viaggi di lavoro e per svago, nel mio caso in base ai vari impegni lavorativi in città, che solitamente sbrigo a piedi o in bicicletta entro i 7 km di distanza o in auto per distanze maggiori, e calcolando i viaggi fatti in treno e aereo ho ricostruito la mappa dei km percorsi. In totale nel 2016 ho percorso 18000 km, di cui 7000 km a piedi o in bicicletta con conseguente nessuna emissione di CO2, 2000 km in aereo, circa 1700 km in treno, ma soprattutto altri 7300 km in auto singola o di gruppo con conseguente significativa produzione di CO2. In sintesi la mia produzione annuale di anidride carbonica è di 1400 kg. Dato che la cifra in se può apparire poco significativa ho calcolato la corrispondente quantità di alberi necessaria per compensare il mio impatto ambientale. Il risultato è che sono necessari 47 grandi alberi per pareggiare il conto con l'ambiente. Questo corrisponde circa a 470 mq di bosco se si considera un grande albero ogni 10 metri quadrati.
Ovviamente non possiedo un bosco. A dire la verità ho solo un piccolo giardino, un francobollo direi. Quindi è evidente che dovrò fare miglioramenti nel 2017 per quello che riguarda l'impatto dei miei spostamenti di lavoro e di svago prediligendo ancora di più la mobilità leggera e i mezzi meno inquinanti.
Verifica anche tu la tua impronta di carbonio attraverso questo foglio elettronico per calcolare le tue emissioni di CO2 e fammi sapere il risultato.
Se questo post ti è piaciuto, ti è stato utile o pensi possa interessare altri, condividilo. Grazie
Ti sei mai chiesto quanta CO2 produci con i tuoi spostamenti?
Se è vero che l'edilizia ha un notevole impatto ambientale sia in fase di costruzione, che di gestione, che di smaltimento, è vero anche che il comportamento delle persone incide moltissimo sia sulla corretta gestione di un edificio sia sul contenimento delle emissioni di gas serra in generale dovuti agli spostamenti.
A questo proposito voglio prendere spunto dal report “Verso una mobilità pulita e intelligente”, recentemente pubblicata, per riflettere sull'impatto dei miei spostamenti in termini di CO2 emessa durante l'anno.
Ogni anno l'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA) pubblica “Segnali”, un rapporto che riassume i temi di interesse sia per il dibattito ambientale che per il grande pubblico. L'edizione del 2016 ha come tema centrale i trasporti e la mobilità.
In sintesi cosa dice il Report Europeo?
I trasporti collegano persone, culture, luoghi, merci, servizi e per questo possono contribuire a migliorare la qualità della vita, ma hanno anche un ruolo decisivo nel plasmare il modo in cui viviamo. Grazie alla mobilità oggi ci è possibile percorrere quotidianamente tratte più lunghe rispetto al passato e possiamo acquistare prodotti che solo alcuni decenni fa non sarebbero stati disponibili. Tuttavia, il nostro attuale modello di trasporti ha un notevole impatto negativo sull’ambiente e sulla salute umana, generando un quarto delle emissioni di gas serra dell’Unione Europea, causando inquinamento atmosferico (metalli pesanti e miscele varie di idrocarburi, di idrossidi di azoto, di monossido di carbonio ecc), inquinamento acustico e frammentazione degli habitat. A questo si aggiunge una vulnerabilità intrinseca dovuta sia alla dipendenza dalle fluttuazioni dei prezzi del carburante, poiché il 90 % del petrolio necessario è importato, sia alle variazioni e all’instabilità del mercato globale dell’energia.
Se è vero che i mezzi di trasporto sono sempre più efficienti, per ogni chilometro percorso consumano meno carburante e rilasciano meno inquinanti rispetto al passato, è anche vero però che il numero di veicoli su strada è in continuo aumento e anche le distanze percorse sono sempre maggiori. Secondo le stime della Commissione europea, la domanda di trasporti, già significativamente alta, tenderà a crescere in futuro: il trasporto passeggeri avrà un incremento del 50% entro il 2050 e il trasporto merci dell'80 % rispetto al 2013. Anche per l'Italia la previsione non è diversa. Tra l'altro ti sarà sicuramente capitato di leggere o sentire al TG di città grandi e piccole, magari anche la tua, che a causa di superamenti del livello di criticità della qualità dell'aria pongono periodicamente divieti di circolazione.
Ecco perché l’Unione europea guarda con interesse alla decarbonizzazione del settore dei trasporti. Ma il procedimento sicuramente richiede tempo.
In generale cosa si può fare per migliorare la qualità dell'aria e ridurre le emissioni di CO2?
È necessaria una combinazione di misure, tra cui una migliore pianificazione urbana, miglioramenti tecnologici, un uso più ampio dei carburanti alternativi. In termini di mobilità, è necessario creare reti di trasporto ben costruite per garantire ad esempio che la città e il suo immediato intorno sia percorribile a piedi e in bicicletta.
Le persone dovrebbero essere in grado di spostarsi facilmente e in modo leggero, non solo nel loro quartiere ma anche in zone a distanze comprese tra i 5 e i 10 chilometri. Si può arrivare anche a 20 Km con una rete di piste idonea e con una bicicletta ben mantenuta (non è necessario che sia professionale).
Come compiere delle scelte ecologiche tra le varie possibilità di trasporto?
Esistono diverse opzioni di trasporto: dagli spostamenti a piedi alle auto elettriche, ai treni ad alta velocità. Ma alcune soluzioni sono più ecologiche di altre e scegliere quella che genera la minore quantità di emissioni non è sempre facile. Un modo semplice per misurare l’impatto ambientale è prendere in considerazione le emissioni di CO2 per passeggero a chilometro percorso.
Come si possono calcolare le proprie emissioni di CO2?
Io ho fatto così: in base a quanto riportato nel rapporto dell'Agenzia Europea per l'Ambiente dove vengono prese in considerazione diverse modalità di trasporto, utilizzando il numero medio di passeggeri per ciascuna modalità, ho calcolato le emissioni correlate ai chilometri percorsi in auto e con gli altri mezzi che ho utilizzato.
Durante l'anno capita a tutti di fare spostamenti più o meno lunghi, viaggi di lavoro e per svago, nel mio caso in base ai vari impegni lavorativi in città, che solitamente sbrigo a piedi o in bicicletta entro i 7 km di distanza o in auto per distanze maggiori, e calcolando i viaggi fatti in treno e aereo ho ricostruito la mappa dei km percorsi. In totale nel 2016 ho percorso 18000 km, di cui 7000 km a piedi o in bicicletta con conseguente nessuna emissione di CO2, 2000 km in aereo, circa 1700 km in treno, ma soprattutto altri 7300 km in auto singola o di gruppo con conseguente significativa produzione di CO2. In sintesi la mia produzione annuale di anidride carbonica è di 1400 kg. Dato che la cifra in se può apparire poco significativa ho calcolato la corrispondente quantità di alberi necessaria per compensare il mio impatto ambientale. Il risultato è che sono necessari 47 grandi alberi per pareggiare il conto con l'ambiente. Questo corrisponde circa a 470 mq di bosco se si considera un grande albero ogni 10 metri quadrati.
Ovviamente non possiedo un bosco. A dire la verità ho solo un piccolo giardino, un francobollo direi. Quindi è evidente che dovrò fare miglioramenti nel 2017 per quello che riguarda l'impatto dei miei spostamenti di lavoro e di svago prediligendo ancora di più la mobilità leggera e i mezzi meno inquinanti.
Verifica anche tu la tua impronta di carbonio attraverso questo foglio elettronico per calcolare le tue emissioni di CO2 e fammi sapere il risultato.
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Giulia Bertolucci architetto