Devi isolare termicamente la casa? Ma non puoi farlo dall’esterno perché la facciata ha dei vincoli o perché ti trovi in una plurifamiliare in cui gli altri condomini non vogliono intervenire? Ti potrà aiutare conoscere gli isolanti termoriflettenti.
Oggi si parla di efficientamento dell’involucro con materiali innovativi, sia per costituzione che per il principio di funzionamento, e che garantiscono un risultato di tutto rispetto in grado di accedere anche al bonus fiscale.
La maggior parte dei materiali isolanti ha dei pro e dei contro, non tutti si adattano a tutte le esigenze. Ci sono materiali più adatti alla nuova costruzione e altri indicati anche per la ristrutturazione, alcuni si possono utilizzare all’esterno e altri sono più indicati per essere posati all’interno delle murature.
Quali sono le caratteristiche principali dei termoriflettenti?
I termoriflettenti sono materiali isolanti particolari la cui efficacia è garantita dalla loro capacità di riflettere il calore e non dallo spessore.
Si dividono in due macrocategorie:
- i multistrato composti da film di alluminio riflettenti, alternati ad ovatte o materassini in PE espanso
- i multistrato a bolle d’aria con doppia lamina di alluminio, eventualmente accoppiati anche a materiali espansi
Dal punto di vista termico il calore si trasmette sempre dal corpo più caldo a quello più freddo, ma i materiali isolanti termoriflettenti non assorbono il calore, essi lo riflettono grazie a superfici lucide in alluminio, basso emissive.
Per capirci il funzionamento è come nel thermos o nelle coperte termiche. Il sistema è isolante perché le superfici termoriflettenti limitano il passaggio di calore. Esse permettono di respingere il calore proveniente dall’esterno e allo stesso tempo di contenere le dispersioni riflettendo il calore interno.
E’ importante poi precisare che queste superfici termoriflettenti devono lavorare sempre a contatto con una intercapedine d’aria in modo da massimizzare la prestazione aumentando notevolmente il potere isolante dell’aria stessa.
Cosa sono le superfici basso emissive?
Emissività è la capacità di un materiale di irraggiare energia, o meglio di riflettere il calore.
Le superfici basso emissive sono quelle capaci di riflettere l’energia irraggiata fino anche al 98%.
L’emissività va da 0 a 1:
0 quando un corpo riflette totalmente il calore
1 quando un corpo assorbe completamente il calore
La maggior parte dei materiali edili usati (mattoni, calcestruzzo, legno, intonaco) ha caratteristiche alto emissive. Per fare un esempio:
Alluminio lucido ha emissività pari a 0,003, cioè riflette il 97% del calore
Laterizio ha emissività pari a 0,9 cioè prossimo a 1, quindi assorbe tutto il calore che lo irradia.
Come influisce l’emissività sul potere isolante?
Ricordando che maggiore resistenza termica corrisponde a maggiore isolamento termico, il valore di emissività è importante perché influisce sulla resistenza termica di una intercapedine d’aria. Per fare un esempio la resistenza termica dell’aria in intercapedine di 2,5 cm confinata tra un muro di mattoni e un materiale multiriflettente può essere anche di 4 volte superiore della resistenza dell’aria in intercapedine di pari spessore, ma confinata tra due muri di mattoni.
L’emissività della parete varia in base a diversi fattori:
- la direzione del flusso di calore
- lo spessore dell’intercapedine d’aria
- la temperatura dell’intercapedine
- l’emissività delle facce adiacenti all’intercapedine
Come si posa l’isolamento termoriflettente?
La particolarità dei materiali termoriflettenti (solitamente in rotoli) è che non devono essere posti a contatto con le superfici, essi devono essere applicati su supporti, per questo il metodo corretto di posa è predisporre una listellatura applicata sul muro, dello spessore di 2,5 cm - che poi costituisce lo spessore dell’intercapedine d’aria. Sulla listellatura viene fissato il materiale termoriflettente, su di esso poi viene disposta la sottostruttura (che crea un’ulteriore strato d’aria interno) per i pannelli parete (cartongesso o gessofibra).
Conclusioni
In base all’esperienza diretta, viste le caratteristiche principali e in base anche a valutazioni di biocompatibilità e sostenibilità ambientale, per noi di Studio AxS i pro e contro di questo tipo di isolamento termico possono essere così sintetizzati:
VANTAGGI
- Adatto sia alle ristrutturazioni che alle nuove costruzioni.
- Ottimo rapporto costi-benerfici-spessore (Il basso spessore permette di facilitare anche la soluzione dei punti critici come l’imbotte delle finestre).
- Lo spessore totale di questa applicazione può essere di circa 7-8 cm finito.
- Ottimo per isolare e migliorare la trasmittanza della parete rientrando anche nei parametri per la detrazione fiscale (Bonus per efficientamento termico).
- Salubre poiché è neutro nei confronti delle persone.
- Disassemblabile a fine vita, elemento importante da considerare dal punto di vista ambientale.
- Essendo composto da lamine di alluminio costituisce barriera vapore che se messa all’esterno della muratura può portare a rischi di condense interstiziali.
- Posato nella parte interna delle abitazioni non porta contributi positivi alla regolazione dei carichi interni e dell’umidità relativa.
- Le lamine metalliche creano una schermatura magnetica e quindi non è consigliabile rivestire l’intera superficie dell’involucro (accorgimento suggerito anche da alcuni produttori).
- Alluminio materiale energivoro in fase di produzione.
Sperando che questo articolo sia stato utile e interessante, ti chiedo di condividerlo affinché sia utile anche ad altri. Grazie
Giulia Bertolucci architetto
Giulia
Bertolucci architetto, molto attiva in ambito associativo e nel proprio ordine professionale, da sempre interessata alla bioarchitettura si occupa di biocompatibilità e sostenibilità ambientale degli interventi edilizi, risparmio energetico e qualità dei materiali dell'architettura. |
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