Se stai pensando di ristrutturare la tua casa ti sarai certamente chiesto quale può essere l'intervento più efficace, quello che ti permette di ottimizzare l'investimento, quello che migliorerà le prestazioni facendoti risparmiare in bolletta e vivere meglio. In questo articolo torno ad essere concreta e parlo proprio del dilemma cappotto termico o sostituzione infissi?
A voler fare le cose fatte bene la questione è più complicata di quello che sembra, perché non esiste una risposta unica.
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I fattori da considerare sono vari:
Prima di tutto la tipologia della casa in cui ti trovi, cioè vivi in una casa singola o in condominio? E' facile da capire infatti che un isolamento termico a cappotto è meno semplice da installare se si è soli a volerlo in una situazione condominiale, quindi in questo caso sostituire tutti gli infissi potrebbe essere l'unica soluzione percorribile. Ma sarebbe veramente utile?
Poi molto importante è sapere in che periodo è stata costruita la casa e quali sono i materiali prevalenti, perché le tecnologie di costruzione possono essere molto diverse e di maggiore o minore qualità proprio dal punto di vista del risparmio e del comfort interno.
Come scegliere?
E' bene sapere che un involucro edilizio di spessore 30 cm scarsamente isolato può avere un valore di trasmittanza di 1,2 fino a 3 W/mqK, a seconda del materiale di cui è composto, mentre una finestra con vetro semplice può avere una trasmittanza pari a 5 fino a 6 W/mqK. Gli stessi componenti ad alte prestazioni possono arrivare, per le murature a 0,22 W/mqK, o anche valori inferiori, e 0,6 W/mqK per le finestre con vetri multipli. Quindi anche nella migliore delle condizioni gli infissi sono molto più disperdenti delle murature.
Detto questo se hai una casa in muratura di pietra, o mattoni, con piccole finestre probabilmente fare il cappotto termico è la soluzione più efficace, perché si isolano le pareti esterne che, in termini di superficie, rappresentano la parte maggiore dell’involucro dell’edificio.
Al contrario se la tua casa è degli anni '80 probabilmente ha delle grandi finestre con telaio in alluminio e allora andare a sostituirle tutte con finestre a taglio termico e vetri ad alte prestazioni inciderà maggiormente sulle dispersioni e quindi sul risparmio in bolletta e sul comfort invernale ed estivo.
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In realtà la questione non è mai così scontata perché se invece l'edificio è degli anni '50 probabilmente avrà delle finestre di dimensioni contenute e le murature potrebbero essere del tipo a cassetta non isolate. In questo caso allora l'intervento più efficace potrebbe essere proprio quello di riempire la parete di isolante, senza nemmeno fare un cappotto termico esterno o sostituire le finestre.
Questi sono alcuni esempi per farti capire che le condizioni in cui ti trovi possono essere diverse e che solo in base a quelle è possibile stabilire qual'è l'intervento migliore.
Per una vera riqualificazione energetica la scelta non è mai scontata anche perché per individuare qual'è l'intervento più giusto si devono considerare le caratteristiche dell'isolante termico che si deve mettere in opera e degli infissi che si vogliono installare. Insomma è necessario fare delle simulazioni e poi mettere in relazione:
- la situazione attuale a livello di consumi e comfort,
- la prestazione che si ottiene a seconda degli interventi possibili e dei materiali utilizzabili,
- l'investimento economico da sostenere,
- la possibilità di sfruttare incentivi o detrazioni fiscali,
- i tempi di ammortamento.
Volendo valutare la correttezza di un intervento di isolamento termico e l'effettiva riuscita in termini di efficientamento e risparmio faccio l'ultimo esempio riferendomi all'esperienza fatta.
E' capitato tempo fa di dover valutare la fattibilità di un intervento di efficientamento di un edificio realizzato in pietra con finestre molto piccole, come si usava anticamente.
La simulazione ha dimostrato che il maggior miglioramento ottenibile era attraverso l'isolamento termico delle pareti perimetrali e del tetto, ma anche del solaio verso le cantine non riscaldate. L'approfondimento ha poi permesso di scegliere il materiale adeguato per ogni lato della casa, cioè di isolare l'involucro edilizio con materiali diversi a seconda che si trattasse del tetto o delle pareti, e per quello che riguarda le pareti è stato possibile individuare i materiali più giusti a seconda che si trattasse della parete verso nord o meno. Il risultato è stato la trasformazione di un edificio in pietra molto disperdente in una casa in classe A estremamente confortevole, che ha mantenuto i caratteri originari ed è capace di produrre la maggior parte dell'energia necessaria al riscaldamento grazie anche al contenimento delle dispersioni.
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Conclusione
Affrontare un intervento di efficientamento energetico può portare certamente dei vantaggi in termini economici a lungo termine e anche di miglioramento della vivibilità immediata della casa, ma la scelta di come intervenire e su cosa investire è tutt'altro che semplice.
Capita di sentir raccontare di consigli ricevuti riguardo ai miracoli degli intonaci isolanti. Beh, non ti fidare! Quelli sono veramente di scarsa efficacia.
Se hai letto attentamente gli esempi che ho fatto, allora hai capito che se vuoi investire nella riqualificazione energetica della casa non puoi affidarti a soluzioni poco ponderate. Ti consiglio assolutamente di rivolgerti a chi è capace di considerare tutte le variabili, fare un bilancio tra risparmio energetico, spesa da sostenere e benessere ottenibile, insomma di proporti un'analisi costi-benefici e di indirizzarti al meglio nelle scelte.
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Giulia Bertolucci architetto