In un post precedente ho parlato della differenza tra riscaldamento a termosifoni e impianto radiante e ho messo l'attenzione solo sugli aspetti energetici, ma il riscaldamento radiante a pavimento, parete o soffitto ha anche altre caratteristiche che lo rendono preferibile all'impianto tradizionale a termosifoni per quello che riguarda la qualità dell'aria e quindi dal punto di vista del comfort interno e della salubrità. Purtroppo ancora oggi la bontà del riscaldamento radiante è messa in discussione da falsi miti o da osservazioni che, pur partendo da un fondo di verità, ormai suonano in modo bizzarro.
Mi pare doveroso precisare che vivo in un edificio ex industriale ristrutturato una decina di anni fa, isolato e dotato di impianto radiante a parete e soffitto con caldaia a condensazione, quindi quotidianamente sperimento questo tipo di riscaldamento.
Per essere più chiaro possibile cerco di rispondere qui a domande che ricorrono frequentemente:
L'impianto radiante è solo a pavimento?
La risposta è NO.
Il riscaldamento a pavimento è forse il più noto e utilizzato, ma esistono altre soluzioni altrettanto interessanti. Il riscaldamento radiante può essere: a pavimento, a soffitto, a parete.
E' bene inoltre dire che non è assolutamente obbligatorio installarne solo uno, cioè è sempre possibile una combinazione di questi tra loro. Per la mia casa ho scelto l'installazione a parete e soffitto, ma ad esempio in caso di riscaldamento a pavimento in stanze piccole che però necessitano di una maggiore temperatura come i bagni, allora può essere utile integrare con una porzione a parete (senza aggiungere il maledetto termoarredo che sarà anche decorativo, ma riduce l'efficienza di tutto l'impianto).
Che caratteristiche devono avere le superfici da cui l'impianto irradia?
Partendo dal fatto che cerchiamo di trasferire il calore prodotto da una caldaia o altro sistema di generazione, attraverso l'acqua, al massetto e al pavimento o all'intonaco,
tutti gli elementi che compongono questo sistema più sono conduttori e migliore è il risultato in termini di efficienza e anche di comfort.
Però se andiamo a fare il bilancio di tutto il sistema risulterà che le variazioni sulla resa, dipendenti dal tipo di tubo, o dal tipo di pavimento piuttosto che dell'intonaco, sono minime. Tant'è che ad esempio tubi di distribuzione in rame vengono utilizzati molto raramente, più spesso si usa il polietilene certamente meno conduttore.
Da questa domanda ne discende subito un'altra molto frequente e cioè
E' vero che il riscaldamento a pavimento non funziona bene se è messo sotto il parquet?
E' vero che il parquet essendo di legno è meno conduttore di una piastrella in ceramica, ed è vero che il massimo irraggiamento si ha quando ogni componente del sistema è molto conduttore. Ma si deve considerare che tra il centimetro di legno e il centimetro di mattonella c'è una differenza di resistenza minima. Quindi se per te è indifferente il tipo di pavimento allora ti consiglio di scegliere la mattonella, ma se preferisci il legno non è certo da farne una malattia.
L'importante è avere una distribuzione del calore uniforme e questo lo garantisce il massetto, se poi voglio essere sicuro di non avere una diminuzione di comfort posso maggiorare l'isolamento sotto all'impianto o installare le tubazioni del riscaldamento con un passo un pochino più ravvicinato (ovviamente a seguito di una previsione di progetto).
Qualcuno potrebbe osservare che rimane un altro rischio e cioè che il parquet si sollevi a seguito della dilatazione termica e del diverso comportamento all'umidità, ma questo può accadere più facilmente in caso di superfici ampie e si può risolvere scegliendo la posa flottante.
Il riscaldamento a pavimento porta problemi circolatori (gonfiore di caviglie e gambe)?
Il riscaldamento a pavimento ha origini antiche, ma la tecnologia ha avuto uno sviluppo e una crescente diffusione dagli anni 60-70 in poi. Da allora fortunatamente c'è stata un'evoluzione. All'epoca si facevano impianti con tubature in metallo, senza isolamento, con massetti da 10 cm, caldaie meno performanti e temperature superficiali molto alte. Questo ha portato, soprattutto in soggetti più sensibili, a seri problemi vascolari.
Oggi non è più vero. Il controllo delle temperature è molto accurato e gli impianti funzionano comunque a temperature molto basse. Ricordo infatti che per normativa, a fronte di una temperatura di comfort di 20°C, il pavimento non può avere una temperatura superficiale superiore ai 29°C. Quindi molto inferiore anche alla nostra temperatura corporea di 36-37°C.
E' vero che il riscaldamento a pavimento fa risparmiare energia?
Sì il riscaldamento a pavimento e tutti gli impianti radianti permettono di raggiungere un'alta efficienza energetica con un conseguente risparmio di costi di gestione.
Tutto questo però è vero se l'impianto radiante è completato da un generatore ad alta efficienza (pompa di colore, o caldaia a condensazione, o stufa a pellet, combinati magari a pannelli solari termici)
e se la casa stessa richiede meno energia in riscaldamento, cioè non è un colabrodo. Se stai pensando di investire proprio in un nuovo impianto di riscaldamento per risparmiare energia e soldi in bolletta ti consiglio di valutare lo stato complessivo della tua casa. L'efficienza si ottiene non solo con impianti performanti, ma soprattutto dall'integrazione con l'edificio che deve richiedere meno energia per essere riscaldato, altrimenti non ha senso scegliere un impianto che funziona a bassa temperatura fornendo meno calorie. (Link al post precedente)
Con il riscaldamento a soffitto il calore rimane in alto?
La risposta è certamente NO. Gli impianti con i termosifoni scaldano gli ambienti attraverso il moto dell'aria, che riscaldata diviene più leggera, tende a salire, a volte anche a stratificare, mentre quella più fredda scende verso il basso in un circolo continuo detto convezione. I sistemi di riscaldamento radiante invece scaldano per irraggiamento, con passaggio di radiazione calorifica da un corpo caldo ad uno più freddo. Questo significa che dalla superficie in cui è integrato il riscaldamento (pavimento, parete o soffitto) il calore si irradia a tutto quello che si trova nelle stanze (oggetti e persone). Non viene primariamente scaldata l'aria, non ci sono grosse differenze di temperatura tra le varie zone di una stessa stanza, tutto è più omogeneo, confortevole e l'irraggiamento si avverte fino a 4-5 metri, quindi anche con i soffitti alti i benefici sono notevoli. Per questo non ci sono significative correnti d'aria, né stratificazioni.
Anzi ad essere sinceri il soffitto è forse la superficie che permette di scaldare gli ambienti nel modo migliore dato che è sempre sicuramente libero da tappeti o arredi, inoltre in molti casi posso avere maggiore facilità di messa in opera perché non ci sono interferenze con altri impianti. Aggiungo anche che può essere il modo migliore per scaldare le camere perché è lì che ci troviamo sdraiati e quindi ortogonali all'irraggiamento con il massimo beneficio.
Il riscaldamento a parete non permette liberà di arredo e stringe le stanze?
Scegliere il riscaldamento radiante a parete significa non avere termosifoni in giro, quelli sì che ingombrano e limitano la libertà di arredo!
Però se sei ancora poco convinto ti dico che:
- l'impianto può essere distribuito in tutte le pareti per cui non limita la libertà di arredo. A meno che non si voglia fare solamente armadiature a tutta altezza, ogni altro mobile o elemento di arredo non impedirà al calore di essere irraggiato all'ambiente.
- i mobili o i quadri non vengono danneggiati dal riscaldamento perché la temperatura delle pareti è sempre molto bassa (prossima alla nostra temperatura corporea) per cui direi poco influente per gli arredi, in alcuni casi può addirittura essere un vantaggio. Hai mai visto delle macchioline dentro i quadri? Quelle dipendono dal fatto che il quadro appeso su una parete fredda, a causa della condensa che si forma su di essa con il riscaldamento a termosifoni, sviluppa la muffa e si rovina. Questo non accade su una parete con riscaldamento radiante.
- per quello che riguarda mensole e arredi sospesi continuo dicendoti per esperienza (vivo con riscaldamento a parete in ogni stanza e a soffitto sul soppalco) che è possibile sapere dove si trova l'impianto sia perché si può richiedere il disegno “del come costruito” o le foto, sia perché esistono delle pellicole termosensibili o le termocamere che ti permettono di identificare le tubazioni sotto l'intonaco.
- in caso di ristrutturazione è vero riduce la dimensione delle stanze, ma dipende sempre da quanto isolamento devo aggiungere. Esistono sistemi radianti costituiti da pannelli con integrate sia le tubature che l'isolamento, con spessore totale di 4 cm. Se ci pensi è quasi lo spessore richiesto per un intonaco! Quindi in caso di ristrutturazione togliendo il vecchio intonaco e posando i pannelli che poi vengono rifiniti e tinteggiati si ottengono stanze praticamente della stessa dimensione di partenza.
Il riscaldamento radiante è idoneo per chi soffre di asma e allergie specifiche?
Decisamente Sì. Laddove ci sono i termosifoni sono ben visibili i baffi neri che si creano dopo qualche tempo sulle pareti vicino ai caloriferi, questi sono la testimonianza non solo che si verificano i moti convettivi, ma anche che grazie a questi la polvere è in movimento e con essa gli allergeni.
Il riscaldamento radiante irraggia il calore e non scalda l'aria quindi non innesca moti convettivi, questo significa anche che c'è meno movimento di polvere ed allergeni e quindi migliore qualità dell'aria interna alla casa. Ma c'è di più: l'aria cambia le sue proprietà a seconda della temperatura. Infatti la percentuale di vapore acqueo in essa contenuto corrisponde al tasso di umidità relativa e dipende proprio dalla temperatura. Questo significa che più scaldo l'aria più questa diviene secca generando discomfort (ad esempio con i termosifoni su cui spesso si mettono gli umidificatori), mentre se
l'aria si mantiene “fresca” (come con il riscaldamento radiante)
essa risulta più ossigenata e con un livello di umidità ottimale anche per chi soffre di allergie, asma e sensibilità particolari delle vie respiratorie.
Queste sono le caratteristiche del riscaldamento radiante che lo rendono preferibile all'impianto tradizionale a termosifoni per quello che riguarda la qualità dell'aria e quindi dal punto di vista del comfort interno e della salubrità.
Si può usare il riscaldamento radiante per raffrescare?
Sì, i sistemi radianti sono indicati anche per raffrescare. In pratica l'impianto che in inverno scalda la tua casa, può raffrescarla in estate facendo scorrere acqua fredda ( circa 15°C) nelle stesse tubature. In questo modo si sottrae calore agli ambienti producendo una sensazione simile a quella percepita nelle cantine.
Senza bisogno di condizionatori con getti di aria fredda che possono anche causare dolori e raffreddori. Attenzione però a controllare in modo preciso la temperatura delle superfici e l'umidità relativa dell'aria per non favorire la formazione della condensa dell'aria calda e umida estiva sulle superfici fresche. Ti consiglio fortemente però di prevedere anche un sistema di ventilazione meccanica controllata che permetta il controllo del livello di umidità ambiente.
In caso si voglia raffrescare con l'impianto radiante l'ottimo è utilizzare una pompa di calore come generatore.
A questo punto allora parlo anche del tipo di generatore:
Che caldaia serve per un impianto radiante?
In linea generale la caldaia giusta è qualsiasi generatore di calore che abbia l'acqua come fluido vettore. Di fatto l'ideale per gli impianti di riscaldamento radianti è forse la pompa di calore. Ho già detto che i sistemi radianti funzionano a bassa temperatura e le pompe di calore danno il massimo della loro efficienza proprio in questi casi. Più
frequentemente però i sistemi di riscaldamento radiante vengono associati a caldaie a condensazione perché anch'esse hanno ottime prestazioni alle basse temperature.
Buoni risultati anche con caldaie a pellet. Tutti questi sistemi di generazione possono inoltre essere abbinati ai pannelli solari termici.
Ovviamente tutto questo presuppone che la casa sia correttamente coibentata altrimenti la dispersione è notevole e diventa inutile avere anche il migliore impianto del mondo che funzionando a bassa temperatura fornisce meno calorie. (Link al post precedente)
Tra tutte ho scelto le domande più frequenti che mi vengono poste da clienti e amici, ma la lista potrebbe essere ancora più lunga, se hai un quesito che non ho affrontato scrivilo nei commenti. Se il mio post ti è stato utile condividilo!
Rodolfo Collodi architetto