giovedì 23 aprile 2020

ECONOMIA CIRCOLARE IN EDILIZIA

Hai mai pensato che fosse possibile costruire una casa interamente con materiali di recupero?
Ti pare un’idea assurda che può funzionare solo per piccole rimesse attrezzi, ma non per una casa?

Il 22 aprile ricorre la Giornata della Terra. Occasione, riconosciuta dall’ONU, per sensibilizzare tutti al rispetto del pianeta e per promuovere stili di vita più sostenibili, giunta al 50 anno. Questa l'occasione giusta per parlare di Economia Circolare in edilizia, un tema importante visto l'impatto che le costruzioni hanno sul territorio, sulle risorse, sulla salute delle persone. 

 villa Welpeloo Superuse
img.credit: Archilovers


Applicare i principi di economia circolare all’edilizia significa porre attenzione al ciclo di vita dell'edificio, dei componenti, dei materiali, andando a capire come le cose s’influenzano reciprocamente.
I problemi ambientali e i rifiuti in costante aumento hanno portato a riflettere su come conciliare la finitezza delle materie e dell'energia con i nostri consumi e i corrispondenti impatti ambientali.

La spinta verso questo tema arriva da una strategia internazionale che dal 2001 ha iniziato a introdurre gli acquisti verdi e dal 2014 parla esplicitamente di Economia Circolare , di chiudere i cicli, di recuperare prodotti e materia.

Perché è importante parlare di economia circolare in edilizia?
Attualmente tra il 15 e il 40% del contenuto delle discariche sono scarti da attività edilizia, ma il futuro non può veder crescere a dismisura i siti di stoccaggio rifiuti.
Tra i rifiuti provenienti dall’attività edilizia il 90% potrebbe essere sfruttato come risorsa, riducendo gli impatti ambientali e allo stesso tempo riattivando l’economia del settore, creando anche nuovi filoni di mercato.

L'indirizzo comune è quello di potenziare le filiere del riciclo e del riuso, ma la priorità dovrebbe essere la prevenzione del rifiuto stesso e la facilitazione del riutilizzo della materia, ancor prima che diventi scarto da smaltire. Purtroppo ancora oggi pochissimi sono i casi di impegno sul riuso e prevenzione del rifiuto.

Che cosa è la Economia Circolare?

Economia Circolare è il modello di sviluppo che applicato all’edilizia pone l'attenzione al ciclo di vita dell'edificio, dei componenti e dei materiali nel tentativo di ridurre sprechi e scarti. In questo sistema ciò che ha origine naturale, biologica, è destinato ad essere reimmesso in ambiente (ciclo biologico), mentre ciò che viene prodotto con polimeri, leghe e altri materiali di sintesi deve essere progettato e realizzato nell'ottica del riuso e della sua rivalorizzazione anche per più volte (ciclo tecnico) senza divenire subito scarto.
L’attuale modello economico lineare si basa sul possesso, consumo e scarto delle risorse e presenta due problemi principali: da una parte, la quantità di risorse consumate e l’energia utilizzata per trasformarle in prodotti, dall’altra il volume di rifiuti prodotto.

La Economia Circolare cerca di risolvere questi problemi con l’estensione della vita utile dei prodotti, attraverso la produzione di beni di lunga durata, in cui le materie prime vergini sono sostituite da materie di recupero da altri prodotti (quindi riduzione anche delle risorse estratte dalla terra) e dove i cicli di produzione sfruttano energie da fonti rinnovabili.
Si tratta di un ripensamento complessivo e radicale del modello produttivo in cui elementi chiave sono la riduzione dell’uso di risorse non rinnovabili, l'aumento delle possibilità di riciclo dei rifiuti e l'uso di materiali composti da materie prime rinnovabili.

Parole chiave per l'edilizia: DISASSEMBLABILITA', RICICLABILITA', RIPARABILITA' DELLE VARIE PARTI DI UN EDIFICIO. 

economia circolare
img.credit: Archilovers

In questo modello l'obiettivo non è più solo la riduzione dei consumi e delle emissioni, non è più solo una questione d'impianti, ma di tutto il bilancio di materiali e tecnologie necessari per costruire un edificio, con l'obiettivo di giungere al vero impatto zero. 

E’ possibile costruire una casa interamente con materiali di recupero?

Upcycling è un termine che forse avrai già sentito e significa riutilizzare oggetti o materiali di scarto creando nuovi prodotti della stessa qualità, se non addirittura migliori dell'originale.
Come studio ci siamo cimentati molto spesso in questa tecnica costruendo accessori e arredi come lampade e poltrone.

Upcycling e’ possibile anche per interi edifici, e i risultati possono essere molto interessanti come nel caso della villa Welpeloo a Rotterdam, in cui i materiali utilizzati sia per la struttura che per l’involucro efficiente sono frutto del recupero e riuso di parti di macchinari, di strutture e di prodotti in disuso di varia origine. Nello specifico la struttura della casa è composta da elementi metallici recuperati dai grandi macchinari di un’azienda dismessa che si trovava nei dintorni del cantiere, che verificati, riadattati e assemblati nuovamente hanno permesso di garantire la stabilità necessaria; il rivestimento esterno è costituito dal legno ottenuto dallo smontaggio di bobine per cavi elettrici abbandonate; l’isolamento è ottenuto con gli scarti di una produzione locale di caravan. In totale si ha il 60% di materiali di recupero per gli esterni e addirittura il 90% per l’interno.
Tutto ciò che ancora possedeva un’utilità non è stato smaltito in discarica ma è divenuto “mattone” per un nuovo ciclo costruttivo, con un nuovo uso: una nuova casa. 

economica circolare superuse
img. credit: Archilovers , Dash-journal

Trovare il modo di riusare uno scarto è virtuoso, ma rimane comunque una pratica che tenta di riparare a fine ciclo vita, mentre progettare un oggetto o un prodotto affinché non diventi scarto, è il salto di qualità da fare. Molto interessante in questo senso è l'esperienza della Heineken con la WOBO (world bottle) . Una bottiglia di birra che una volta esaurito il contenuto, grazie alla sua forma scatolare poteva essere usata come mattone per costruire piccoli edifici.


Conclusioni

Ridurre l’ impatto ambientale non significa necessariamente ridurre i consumi e gli acquisti; significa riqualificare gli edifici, cioè ridurne gli impatti attraverso l'efficientamento, e significa anche riutilizzare e riciclare la materia.
La economia circolare mira proprio a compiere il ciclo di gestione della materia senza occuparsi di smaltimento. E’ un notevole cambio di prospettiva: l’approccio lineare deve divenire circolare, in una sequenza continua di usi e riusi successivi (un po' come avviene in natura).

Nell’ottica della circolarità sarebbe importante applicare con metodo il sistema di demolizione selettiva finalizzata al recupero di materiali e componenti, con conseguente riduzione dei rifiuti da inviare a discarica. Ma ancora meglio è prevenire lo scarto utilizzando prodotti pensati per essere riutilizzati più volte, preferendo:

  • materiali di seconda vita,
  • sistemi costruttivi a secco che permettono il disassemblaggio della costruzione con possibilità di separazione e recupero dei componenti per il loro reimpiego
  • materiali e prodotti edili naturali che possono essere reimmessi in ambiente.



Se questo articolo ti è piaciuto e pensi possa interessare anche ad altri, ti chiedo di condividerlo, Grazie

Giulia Bertolucci architetto 




Avevo affrontato l'argomento anche qui:
La natura non si ricicla   e   Rifiuti in edilizia: un metodo geniale





Giulia Bertolucci
architetto,
molto attiva in ambito associativo e nel proprio ordine professionale, da sempre interessata alla bioarchitettura si occupa di biocompatibilità e sostenibilità ambientale degli interventi edilizi, risparmio energetico e qualità dei materiali dell'architettura.

Se devi costruire o ristrutturare casa saremo felici di aiutarti contattaci
Richiedi una consulenza GRATUITA
prenotati per la consulenza GRATUITA di 1 ora in studio

0 commenti:

Posta un commento