Le architetture devono essere generate in base al contesto. Devono essere in sintonia con l'intorno. In ogni corso universitario, oggi come ieri, si ripete questa affermazione. Sembra ormai quasi banale sottolinearlo, ma resta il fatto che questa “regola” è anche la più disattesa, in nome di una autoaffermazione dei professionisti. Fortunatamente capita di scoprire che esistono anche architetti - meno interessati all'espressione personale e più al benessere di chi utilizzerà le loro opere - che riescono a fare proprio questo principio, ad adottarlo, creando così architetture rivoluzionarie.
In una recente conferenza è capitato di incontrare l'architetto torinese Luciano Pia che ci ha invitato a visitare alcuni dei suoi lavori offrendosi come accompagnatore. Con piacere abbiamo organizzato un gruppo ristretto che lo scorso ottobre ha potuto visitare alcune sue architetture a Torino, soprattutto residenze private. Tra queste l'edificio noto con il nome 25 GREEN.
Un innovativo edificio residenziale dal lessico internazionale, ma fortemente radicato al contesto locale. Esso rappresenta come si possa trarre ispirazione dall'immediato intorno per creare una architettura in sintonia con le aspettative delle persone e nel rispetto dell'ambiente.
Il sito di intervento si trova in una zona urbanizzata ex industriale, con nessuna caratteristica di rilevo, nonostante sia a breve distanza dal fiume Po, dalla collina e dal Parco del Valentino. Il regolamento comunale prevedeva la possibilità di costruire fino a 18 metri di altezza, mantenendo l'allineamento con il filo delle facciate degli isolati adiacenti. Con queste indicazioni sembrerebbe possibile solo la realizzazione di un compatto fronte stradale, ma l'edificio 25 Green è tutt'altro che compatto.
L'idea forte alla base del progetto è riconnettersi con il contesto prossimo del fiume e della collina, portando la natura all'interno dell'isolato e delle case, in modo che le persone possano vivere come in un bosco. Per questo la vegetazione è stata scelta prima della costruzione ed è stata individuata la corretta collocazione di ciascuna pianta assieme a due agronome esperte. Ne deriva un contesto fiabesco, in cui l'edifico risulta costruito tra i vuoti lasciati dagli alberi.
Le residenze sono disposte in modo articolato lungo il perimetro esterno dell'isolato e sono tutte dotate di terrazze, sia verso la strada che verso la corte interna. La presenza di grandi terrazze irregolari, con i 150 alberi ad alto fusto collocati a varie quote, crea una facciata filtro tra lo spazio abitato e la strada, creando luoghi di transizione piacevoli da vivere.
Vedute del bosco interno all'isolato
Non si tratta del solito fabbricato residenziale con un giardino, qui gli appartamenti sono tutt'uno con il verde che non è un accessorio. La scelta delle specie, alberi e arbusti a foglia caduca e sempreverdi, con altezza variabile da 2,5 a 8 metri, è stata fatta per garantire una varietà di foglie, colori e fioritura. Esso svolge la funzione di filtro visivo, controllo per l'irraggiamento solare estivo, purificazione dell'aria, protezione dai rumori, aiuto concreto all'abbattimento del consumo di energie, elemento emozionale che favorisce il benessere delle persone.
La presenza del verde, la struttura in corten a forma di fusto di albero, il rivestimento in scandole di larice, le terrazze, gli appartamenti a pianta libera, rendono l'edificio vivo e mutevole, capace di adattarsi alle esigenze dei suoi abitanti e di crescere, respirare, cambiare con il tempo, sia per l'inserimento di stili di vita differenti che per la naturale modificazione dei materiali scelti.
Vedute delle terrazze - immagini concesse da Luciano Pia
La interazione tra abitazione e natura non sarebbe possibile senza le finestre che più che mai hanno un ruolo fondamentale. Ogni alloggio è dotato di due intere pareti vetrate apribili che collegano senza soluzione di continuità gli interni con le terrazze vegetate, favorendo l'ampliamento all'aperto dei singoli appartamenti. Dal lato della corte le grandi vetrate inquadrano un bosco rigoglioso con alberi ad alto fusto dove uccelli e scoiattoli hanno trovato il loro microclima ideale.
Articolo, con titolo Un Bosco da Abitare, pubblicato sul n° 3 della rivista on line WF Finestre sull'architettura
In una recente conferenza è capitato di incontrare l'architetto torinese Luciano Pia che ci ha invitato a visitare alcuni dei suoi lavori offrendosi come accompagnatore. Con piacere abbiamo organizzato un gruppo ristretto che lo scorso ottobre ha potuto visitare alcune sue architetture a Torino, soprattutto residenze private. Tra queste l'edificio noto con il nome 25 GREEN.
Un innovativo edificio residenziale dal lessico internazionale, ma fortemente radicato al contesto locale. Esso rappresenta come si possa trarre ispirazione dall'immediato intorno per creare una architettura in sintonia con le aspettative delle persone e nel rispetto dell'ambiente.
Il sito di intervento si trova in una zona urbanizzata ex industriale, con nessuna caratteristica di rilevo, nonostante sia a breve distanza dal fiume Po, dalla collina e dal Parco del Valentino. Il regolamento comunale prevedeva la possibilità di costruire fino a 18 metri di altezza, mantenendo l'allineamento con il filo delle facciate degli isolati adiacenti. Con queste indicazioni sembrerebbe possibile solo la realizzazione di un compatto fronte stradale, ma l'edificio 25 Green è tutt'altro che compatto.
L'idea forte alla base del progetto è riconnettersi con il contesto prossimo del fiume e della collina, portando la natura all'interno dell'isolato e delle case, in modo che le persone possano vivere come in un bosco. Per questo la vegetazione è stata scelta prima della costruzione ed è stata individuata la corretta collocazione di ciascuna pianta assieme a due agronome esperte. Ne deriva un contesto fiabesco, in cui l'edifico risulta costruito tra i vuoti lasciati dagli alberi.
Le residenze sono disposte in modo articolato lungo il perimetro esterno dell'isolato e sono tutte dotate di terrazze, sia verso la strada che verso la corte interna. La presenza di grandi terrazze irregolari, con i 150 alberi ad alto fusto collocati a varie quote, crea una facciata filtro tra lo spazio abitato e la strada, creando luoghi di transizione piacevoli da vivere.
Vedute del bosco interno all'isolato
Non si tratta del solito fabbricato residenziale con un giardino, qui gli appartamenti sono tutt'uno con il verde che non è un accessorio. La scelta delle specie, alberi e arbusti a foglia caduca e sempreverdi, con altezza variabile da 2,5 a 8 metri, è stata fatta per garantire una varietà di foglie, colori e fioritura. Esso svolge la funzione di filtro visivo, controllo per l'irraggiamento solare estivo, purificazione dell'aria, protezione dai rumori, aiuto concreto all'abbattimento del consumo di energie, elemento emozionale che favorisce il benessere delle persone.
La presenza del verde, la struttura in corten a forma di fusto di albero, il rivestimento in scandole di larice, le terrazze, gli appartamenti a pianta libera, rendono l'edificio vivo e mutevole, capace di adattarsi alle esigenze dei suoi abitanti e di crescere, respirare, cambiare con il tempo, sia per l'inserimento di stili di vita differenti che per la naturale modificazione dei materiali scelti.
Vedute delle terrazze - immagini concesse da Luciano Pia
La interazione tra abitazione e natura non sarebbe possibile senza le finestre che più che mai hanno un ruolo fondamentale. Ogni alloggio è dotato di due intere pareti vetrate apribili che collegano senza soluzione di continuità gli interni con le terrazze vegetate, favorendo l'ampliamento all'aperto dei singoli appartamenti. Dal lato della corte le grandi vetrate inquadrano un bosco rigoglioso con alberi ad alto fusto dove uccelli e scoiattoli hanno trovato il loro microclima ideale.
Articolo, con titolo Un Bosco da Abitare, pubblicato sul n° 3 della rivista on line WF Finestre sull'architettura
Giulia Bertolucci
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