mercoledì 8 giugno 2016

AMA LA NATURA – NON TI TRADIRA'



Oggi 8 giugno sarebbe il 149° compleanno di Frank Lloyd Wright.
Nessuno ha mai vissuto così a lungo, ma la grandezza di una persona e le sue opere sopravvivono per molto tempo grazie anche alla cura ad esse dedicata da parte delle generazioni future.
Frank Lloyd Wright, grande personaggio il cui messaggio innovativo ha rivoluzionato l'architettura del ventesimo secolo, è tutt'ora la figura di riferimento per coloro che seguono i principi dell'architettura organica.


Equilibrio tra ambiente naturale e costruito è il fine essenziale della sua architettura creata in un'epoca di forti cambiamenti tecnologici e di espansione industriale caratterizzata dalla vertiginosa crescita delle città, del traffico veicolare e delle industrie, dall'invenzione di nuovi macchinari e delle automobili, dalla produzione di manufatti per l'edilizia sempre più grandi in acciaio e calcestruzzo. Proprio in opposizione alla velocità con cui tutto avveniva egli creò ambienti di vita più umani e confortevoli mettendo in atto la sua architettura organica che, partendo dal luogo, dal tempo, dai materiali, e attraverso un profondo studio della natura e dell'ambiente, si concretizzava con edifici unici.

“risultato dell'arte del costruire dovrebbe essere una poetica serenità, anziché una 'efficienza' mortale, in sempre maggior copia”

Un tipo di architettura influenzata da un suo viaggio in Giappone nel 1905 durante il quale ebbe modo di osservare e vivere la casa giapponese che gli apparve come  “un tempio di suprema pulizia ed essenzialità”  in cui gli ambienti concatenati tra loro, separati solo da leggeri diaframmi, erano caratterizzati da una stretta relazione con la natura.




Gli elementi più importanti del suo progetto organico possono essere sintetizzati da una parola chiave: sincerità. Sincerità dei materiali, dell'organizzazione funzionale, della rispondenza tra articolazione spaziale interna ed esterna.

Gli obiettivi generali sono:
  • ridurre le partizioni al minimo e rendere l'abitazione più libera (maggiore semplicità di lettura da parte delle persone e maggiore economicità di realizzazione)
  • creare armonia tra l'edificio ed il suo intorno, sia per forme e volumi che per colori
  • abolire ogni decorazione posticcia che avrebbe aumentato i costi solo per ragioni estetiche e prediligere forme basiche
  • evitare le combinazioni di troppi materiali tra loro diversi e non integrati- 

    “usare erroneamente qualsiasi materia è tradire l'integrità di tutta la composizione”


Tra le sue opere la residenza dei signori Bachman-Wilson ha avuto una storia particolare. Fu progettata e realizzata tra il 1954 e il 1956 sulle rive del fiume Millstone in New Jersey (USA) per una coppia di giovani con medie disponibilità economiche. Affascinati dalle opere di Wright che avevano visitato, gli chiesero di progettare la loro casa a patto che costasse non più di 20000 dollari e che permettesse loro di realizzare parte delle lavorazioni. Un nuovo tipo di richiesta che era in aumento a causa del periodo di crisi economica che faceva ancora sentire i suoi strascichi. Direi molto simile al tipo di richiesta che ancora oggi viene manifestata da molti.
Per andare incontro a questa nuova committenza, non proprio danarosa, Wright semplificò i suoi progetti senza negare i principi dell'architettura organica da lui creata, dando vita a una serie di realizzazioni definite Usonian Homes.

“L'edificio è un organismo soltanto se armonizza l'interno con l'esterno e ambedue col proprio carattere e fine, e col processo costruttivo, e col luogo, e col tempo”




La residenza Bachman-Wilson è basata su una pianta semplice aperta, modulata su una griglia quadrata, ed è caratterizzata da un lato completamente chiuso di protezione dalla strada e un lato, all'opposto, completamente vetrato. I materiali usati sono blocchi di cemento a vista, legno e vetro.

In essa Wright impiegò i primi fondamenti dell'architettura sostenibile: ridusse al minimo la dimensione della casa per ottimizzare i costi, cercò di massimizzare la captazione solare passiva soprattutto per sfruttare al massimo l'illuminazione naturale e ridurre la necessità di apporto elettrico, scelse un sistema di riscaldamento radiante a pavimento, inserì arredi che potevano essere realizzati dai committenti stessi e fu pioniere anche per la gestione e il recupero degli scarti di cantiere.

“Tutti i materiali atti ad essere usati in edilizia sono importanti, più che mai. Sono tutti significativi: ognuno secondo la propria particolare natura. Materiali vecchi e nuovi hanno il proprio contributo vivente da offrire alla forma, al carattere e alla qualità di qualsiasi edificio. Ogni materiale può divenire un felice fattore determinante”

 

Negli anni purtroppo è stata abbandonata e nel 1988 quando la coppia di architetti Tarantino l'acquistò dovette intraprendere un'opera di restauro complessivo. Dopo anni di studio di documenti e disegni originari, e di cura dei lavori di restauro, la residenza è tornata a mostrare la sua particolare armonia, equilibrio e bellezza. Ma nuove minacce si sono succedute. A causa dell'acuirsi dei fenomeni meteorologici la casa è stata inondata dal fiume più volte riportando danni. E' per questo che i proprietari hanno deciso di proporre la vendita dell'edificio a patto che venisse spostato in altro sito più sicuro che ne garantisse la manutenzione.




La conservazione della residenza Bachman-Wilson è stata possibile grazie all'acquisto e trasferimento, tramite smontaggio, catalogazione delle parti e ricomposizione dell'edificio (2013/2015), presso il Crystal Bridges Museum in Arkansas.
Lo spostamento può far pensare che siano andati perduti i presupposti tanto cari a Wright:

“Ogni edificio vero, come ogni tonalità musicale, ha il suo fulcro, i suoi flussi, e sta armonicamente nel suo luogo come un cigno nel suo specchio d’acqua”

in realtà la nuova collocazione garantisce lo stesso tipo di integrazione con la natura e ha il medesimo orientamento.






 Giulia Bertolucci

Citazioni tratte da “Testamento”, di Frank Lloyd Wright , Einaudi , Torino , 1963
Fonte Immagini:   www.architecture.org  ; www.crystalbridges.org  ;  www.bachmanwilsonhouse.com www.tarantinostudio.com




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