Stai pensando di efficientare la tua abitazione e non sai dove intervenire? Hai vari preventivi e non sai quale scegliere? Ti potranno essere d'aiuto le considerazioni che stiamo facendo per un progetto nuovo di ristrutturazione e ampliamento di una villetta anni '60.
Prima di tutto però ti sarà utile sapere che sono confermati anche per il 2019 gli incentivi, cioè i bonus per tutti quegli interventi che riqualificano il patrimonio edilizio esistente. Più precisamente per ristrutturazione, efficientamento energetico e misure antisismiche.
(AGGIORNAMENTO: Bonus confermati anche per il 2020)
Se anche tu stai valutando se cambiare le finestre e quali tipologie scegliere allora continua a leggere. Se invece stai cercando di capire qual'è l'intervento più efficace tra isolare con il cappotto termico o sostituire le finestre allora ti consiglio di leggere questo post Meglio il cappotto termico o cambiare gli infissi? che affronta proprio il tema di come e perché scegliere tra l'isolamento o la sostituzione delle finestre, quando è più utile fare uno o l'altro.
Veniamo alle finestre, o meglio a come scegliere gli infissi e capire qual'è migliore per ottenere il massimo risultato in termini di maggiore comfort e risparmio energetico, prestazione complessiva, economicità e sostenibilità.
Se da un lato oggi il mercato offre finestre altamente performanti, in grado di raggiungere valori di prestazione termica, acustica e di tenuta all'aria eccellenti, dall'altro i materiali con cui sono realizzate e la posa possono determinare la maggiore o minore riuscita di un intervento (soprattutto dal punto di vista ambientale).
Per scegliere un infisso basta pensare alla prestazione termica e alla manutenzione futura?
Come dicevo per un recente progetto di ristrutturazione sto valutando la possibilità di sostituire le finestre. Ovviamente ogni ditta propone il proprio prodotto: alluminio, pvc o legno. Tra tutti questi qual'è il più adatto?
Ci può venire in aiuto lo studio di Drees & Sommer specifico sugli infissi.
In sintesi
Attraverso la valutazione dell'intero ciclo di vita (LCA) di ogni materiale da infissi, dalla fase di produzione alla fase di utilizzo fino alla fine della vita, e attraverso la simulazione del comportamento dell'infisso in una stanza tipo, lo studio valuta e confronta gli aspetti di sostenibilità dei diversi materiali per finestre.
Sulla base della valutazione complessiva della sostenibilità, questo studio mostra che ogni materiale per infissi presenta pro e contro. Mentre un materiale può dominare negli aspetti economici, allo stesso tempo può sembrare meno ecologico o presentare una qualità sociale o tecnica inferiore.
Vediamo il confronto in dettaglio
In base allo studio di Drees & Sommer e dall'analisi dell'EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) di alcuni produttori di infissi, per quello che riguarda la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, si ottiene:
- Qualità ambientale:
- Per quanto riguarda il tema ambientale si deve considerare la domanda di energia e l'uso delle risorse. In tema di domanda di energia ciò che sempre viene considerato è il contributo al contenimento delle dispersioni di energia dai fabbricati nella fase di uso della finestra. In sostanza quando si vuole efficientare un edificio, quello a cui si pone attenzione è la prestazione termica della finestra, che per la maggior parte è costituita da vetro e in minima parte dal telaio, e la sua incidenza sulla prestazione complessiva del fabbricato. Volendo però approfondire il tema dell'energia incorporata in fase di produzione, cioè del Global Warming Potential (GWP), si possono trovare informazioni utili sulle dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD) di differenti tipologie di finestre. In questo caso confrontando le informazioni di EPD di finestre in alluminio, in pvc e in legno, in riferimento alla stessa unità funzionale, si ricava che i valori sono rispettivamente: alluminio 1,56E+02 KgCo2eq; pvc 1,20E+02 KgCO2ep; legno 1,09E+02 KgCO2eq. Come si poteva sospettare il legno risulta essere il materiale che incide meno sul riscaldamento globale.
- In termini di uso sostenibile delle risorse, lo studio testimonia che alluminio e legno sono migliori rispetto al pvc.
Questo perché la produzione sostenibile di legname può essere garantita attraverso i certificati FSC o PEFC (di cui ho parlato in Riconoscere i marchi FSC e PEFC per i derivati del legno ) e il recupero e riuso in caso di infissi in legno è sempre possibile. E' bene dire però che il trattamento a fine vita dei telai da finestra in legno è ancora un punto debole nel ciclo di vita del legname che, nonostante le grandi possibilità di riuso, finisce per lo più in discarica.
Per quanto riguarda l'alluminio la produzione di nuovi profilati si basa oggi sistematicamente sul riciclo, e la raccolta a fine vita è quasi totale, cioè prossima al 100%, grazie alla facilità del materiale di essere riciclato in modo efficiente.
Il PVC invece presenta alcune limitazioni tecniche per quanto riguarda l'uso sostenibile delle risorse e le possibilità di riciclaggio del materiale a fine vita. Infatti, quando si producono nuovi profili per finestre, il PVC riciclato deve essere incapsulato in PVC vergine, principalmente per ragioni estetiche. Di conseguenza, il PVC riciclato non può sostituire completamente il PVC vergine.
- Per quanto riguarda i potenziali rischi per le persone, in ambiente indoor il legno può essere problematico a causa dell'uso nei telai in legno di sostanze pericolose, come vernici e anche biocidi che hanno tempi di decadimento delle emissioni molto lunghi. Questa problematica non si riscontra invece per le finestre in pvc e in alluminio.
- In riferimento al comfort indoor i materiali analizzati, usati per i telai delle finestre, presentano caratteristiche molto simili. Per quello che riguarda il comportamento termico, acustico e di tenuta all'aria, esiste una variabilità che dipende dalla differenza in spessore e dalla tipologia di profilo, ma in ogni caso con ciascun materiale preso in esame si possono raggiungere ottime prestazioni in base alle varie esigenze.
- L'aspetto economico è quello che spesso incide più di altri sulla scelta della finestra e certamente il pvc è quello che richiede l'investimento più basso al momento dell'acquisto, rispetto agli altri materiali. Anche andando ad analizzare i costi su tutto il ciclo di vita (LCC) la finestra in pvc mantiene il suo primato, visto che il legno e l'alluminio presentano costi più alti dovuti alle necessarie manutenzioni. L'approfondimento di Drees & Sommer riferisce di una variazione di costo complessiva del 20% tra le varie soluzioni.
- Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, come la sicurezza e la libertà di progettazione, l'alluminio pare essere il migliore poiché assicura maggiore resistenza strutturale specifica anche in caso di finestre molto grandi fino ad intere facciate e, in caso di incendio, è l'unico materiale che resiste a lungo, al contrario del legno, e non emette fumi come invece le finestre in pvc.
Conclusione
Da un punto di vista ambientale, lo studio dimostra che la domanda di energia durante la fase operativa dell'edificio domina ampiamente l'impatto ambientale complessivo delle finestre sul loro intero ciclo di vita. Pertanto, da una prospettiva di sostenibilità dell'edificio, l'ottimizzazione del contributo delle finestre alle prestazioni energetiche dell'edificio appare più essenziale della selezione di un materiale specifico per il telaio.
Inoltre per vari motivi nessun materiale da infisso appare come la soluzione più sostenibile in assoluto.
Dal punto di vista operativo è sempre opportuno valutare anche la condizione in cui si troverà la finestra, cioè se risulterà molto esposta alle intemperie o se sarà schermata da persiane o sporti di gronda.
Affrontare un intervento di efficientamento energetico richiede scelte tutt'altro che semplici. Anche un solo elemento, come il tipo di finestra, implica una serie di riflessioni e si deve essere capaci di considerare tutte le variabili, fare un bilancio tra risparmio energetico, spesa da sostenere, impatto ambientale e benessere ottenibile.
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Giulia Bertolucci architetto
Giulia
Bertolucci architetto, molto attiva in ambito associativo e nel proprio ordine professionale, da sempre interessata alla bioarchitettura si occupa di biocompatibilità e sostenibilità ambientale degli interventi edilizi, risparmio energetico e qualità dei materiali dell'architettura. |
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