giovedì 4 giugno 2020

ERRORI DA EVITARE PER ISOLARE IL TETTO

E' sempre corretto isolare il tetto e realizzare una copertura ventilata?
E' capitato poco tempo fa che un cliente mi abbia posto questa domanda riguardo ad un intervento proposto da alcune ditte. Ormai è ampiamente chiaro che il tetto va isolato, ma non sempre è la cosa giusta da fare, capita che alcune ditte suggeriscano di fare il tetto ventilato, considerandolo come qualcosa di “innovativo”, senza pensare che l'abbinamento tra le due tecniche non è sempre corretto. Infatti per questo cliente la soluzione sarebbe stata solo uno spreco di soldi, vediamo perché.

errori da evitare per isolare tetto

Prima di rispondere alla domanda devono essere chiari 4 aspetti fondamentali.

1) Il tetto è la superficie disperdente che in inverno contribuisce maggiormente alle perdite di calore per la sua estensione, forma e posizione. 

Vari sono i componenti che concorrono alle dispersioni tramite l'involucro edilizio; ci sono le pareti, il tetto, le finestre, i pavimenti e la ventilazione, tutti questi possono variare in funzione della zona, urbana o meno, degli ombreggiamenti e delle condizioni di ventilazione della zona. In particolare il tetto può incidere sulle dispersioni totali di un fabbricato tra il 15 e il 30%, a seconda della tipologia di edificio. 

dispersioni termiche

2) Il tetto in estate è la superficie sulla quale irraggiamento solare incide maggiormente. Per spiegare meglio ti mostro una simulazione riguardo all'irraggiamento solare in Wh/mq nelle varie ore del giorno, per tutto l'arco dell'anno e per diverse inclinazioni. Nei grafici l'area blu corrisponde alle ore notturne, la parte celeste ha una radiazione solare da 158 a 316 Wh/mq, quella rossa da 316 a 474 Wh/mq, mentre il rosso più scuro ha valori di radiazione superiori a 474 Wh/mq.

irraggiamento solare

I primi tre grafici corrispondono alla situazione in caso di esposizione a sud e inclinazione di 0°(tetto piano), 30° e 60°. Da questi si capisce come all'aumentare della pendenza diminuisce il picco massimo estivo e allo stesso tempo l’irraggiamento si distribuisce più uniformemente durante tutto l'arco dell'anno.
I tre grafici in basso invece mettono a confronto il possibile irraggiamento di superfici verticali rivolte sia verso sud, che verso est ed ovest. Da queste è chiaro che le facciate hanno l'irraggiamento quasi dimezzato rispetto a quello della copertura.

Quindi in estate un qualsiasi tetto esposto ad irraggiamento solare può raggiungere temperature molto elevate, fino a 70°C, specialmente un tetto piano, di conseguenza può portare ad un elevato surriscaldamento dei locali sottostanti (se non isolati correttamente).

3) Non si può generalizzare parlando di tetto, le tipologie di copertura non sono tutte uguali e sono cambiate molto nei secoli: era consuetudine nella tradizione che l'ultimo piano delle abitazioni ospitasse dei locali non abitabili che venivano utilizzati a servizio degli ambienti principali, (ho visto sottotetti in zone urbane utilizzati per allevamento animali da cortile). Si tratta di ambienti areati o areabili che aiutavano in inverno ad asciugare le infiltrazioni di pioggia e in estate a ridurre il surriscaldamento estivo. Nell'ultimo secolo è diventata consuetudine abitare anche i sottotetti, grazie all'introduzione di nuove tecnologie che hanno permesso di ottenere maggior comfort per mezzo di impermeabilizzazioni più efficaci per tutte le tipologie di copertura, tetti piani compresi.
tipologie di tettoTenendo conto solo di soluzioni senza isolamento si possono individuare 4 tipologie:
A) Copertura non isolata, non ventilata
1) sottotetto abitato
2) sottotetto NON abitato
È la tipologia più semplice dove ci sono solo gli elementi strutturali, e non è presente né lo strato termoisolante, né quello di ventilazione.

B) Copertura non isolata ma ventilata
1) sottotetto abitato
2) sottotetto NON abitato
Prevedono la sola presenza di uno strato di ventilazione, che può essere posto al di sotto del manto di coppi o tegole, oppure ottenuto con la ventilazione dei locali sottotetto.


4) Che cosa è il tetto ventilato e come funziona?
Il tetto ventilato ha la funzione principale di riuscire a ridurre carichi termici estivi (il surriscaldamento) e aiutare la trasmigrazione del vapore acqueo dall'interno verso l'esterno riducendo i rischi di condense interstiziali e di conseguenza ridurre la possibilità di insorgenza delle muffe. L'importanza ed efficacia di questa soluzione tecnica è dimostrata da molti studi universitari (vedi il post dedicato al Tetto ventilato).

Conclusione
Detto questo ora posso rispondere in 4 modi diversi alla domanda da cui sono partito: E' corretto isolare il tetto e realizzare una copertura ventilata?

1) SI, se ho un tetto con falde inclinate e sottotetto abitabile è consigliato isolare il tetto e realizzare una copertura ventilata (le caratteristiche le trovi indicate nel post dedicato al tetto ventilato)

2) NO, se ho un tetto a falde inclinate con sottotetto non abitabile e non ventilato (soffitta chiusa) è consigliato realizzare un tetto ventilato e mettere l'isolamento sul pavimento della soffitta.

3) NO, se ho un tetto con falde inclinate (oppure piano) e sottotetto non abitabile, ma ventilato (ad esempio la classica soffitta con aperture in facciata), è consigliata una copertura non ventilata in falda, ed è ottimo il mantenimento della ventilazione della soffitta, ma per migliorare le prestazioni e ridurre la dispersione di calore l'isolamento andrebbe posto sul pavimento della soffitta stessa.

4) SI, se ho un tetto piano con sottotetto abitabile è opportuno isolare il tetto e ancora meglio si può realizzare una copertura ventilata, ma artificialmente.



Come vedi hai il 50% delle possibilità di sbagliare e il mio cliente si trovava nella situazione n. 3) con tetto a falde inclinate e sottotetto non abitabile ma ventilato, la soluzione che gli era stata proposta da altri di isolare le falde del tetto e realizzare una camera di ventilazione era SBAGLIATA perché aveva già la soffitta ventilata. E’ come comprare un cappello di lana perché si ha freddo alla testa e indossarlo sopra un cappello di paglia, non porta alcun beneficio, anzi sarebbe una spesa INUTILE.

Esistono diverse tecniche per migliorare l'isolamento termico del tetto, un esperto è in grado di individuare la migliore soluzione per la tua casa.
Spesso si pensa di spendere meno facendo da soli, ma è opportuno farsi aiutare da tecnici competenti.



Se hai apprezzato questo contributo informativo e pensi possa interessare altri, condividilo. Grazie.



Rodolfo Collodi architetto


Rodolfo Collodi 
architetto
Libero professionista, socio qualificato Istituto Nazionale di BioARchitettura, presidente della sezione INBAR di Lucca dal 2015.
Docente in corsi e convegni INBAR e di altri numerosi enti nazionali, sui temi della gestione delle risorse, del risparmio energetico e della certificazione energetica.
Nel corso degli anni ha prestato la sua opera all'interno di tavoli di lavoro provinciali e regionali per la modifica dei regolamenti edilizi ai fini dell'incentivazione dell'edilizia sostenibile. All'interno dello Studio associato di progettazione  Architettura x Sostenibilità, si occupa di sostenibilità ambientale degli interventi edilizi, risparmio energetico e certificazione energetica, nonché di qualità dei materiali dell'architettura.
Svolge attività di ricerca, in collaborazione con ditte e associazioni, per la costruzione di edifici in balle di paglia e case in terra cruda.
Autore della ultima revisione del Sistema nazionale di Certificazione Energetico Ambientale, comunemente definito Marchio INBAR.

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